venerdì 6 febbraio 2015

LIBERA,INDIPENDENTE AGENZIA D'INFORMAZIONE, SOLO E SOLTANTO DI NOTIZIE, STORIE POSITIVE, BELLE, UMANE, SOLIDALI E CARITATEVOLI, CHE CREANO PER TUTTI I LETTORI, OCCASIONI DI CONFORTO, CONSOLAZIONE E SPERANZA.


La redazione è DEDICATA A: INDRO MONTANELLI; ENZO BIAGI; SERGIO ZAVOLI E DON PRIMO MAZZOLARI .

ANNO I NUMERO 7 - LUNEDI 2 FEBBRAIO 2015 .


Oggi, in MOLTI i cinema italiani viene proiettato un FILM "SPECIALE", dedicato ad un amico "speciale" come
BIAGIO CONTE, il santo laico di PALERMO. IL FILM S'INTITOLA 

"BIAGIO", REGIA DI PAQUALE SCIMECA.


Biagioil film di Scimeca per opporsi all'egoismo
«L'incontro col missionario che mi ha cambiato la vita»


ANDREA TURCO 30 GENNAIO 2015
CRONACA – Intervista a Pasquale Scimeca, il regista del film
in concorso al Festival di Roma. La pellicola narra la storia di 
Biagio Conte, il missionario palermitano che ha dedicato la sua
vita agli ultimi. «Il suo esempio ci 
insegna che stare vicino ai
poveri è un modo per dare e trovare serenità, 
contro i modelli
culturali oggi imperanti»
BIAGIO CONTE


BIAGIO E LA SUA MISSIONE A PALERMO
Da Placido Rizzotto a Biagio, il regista del Palermitano Pasquale Scimeca continua a raccontare figure di speranza in un'isola che appare spesso disperata. Con la sua ultima opera si concentra su Biagio Conte, missionario laico  nel capoluogo siciliano che con la Missione di Speranza e Carità ha dato vita al più grande centro di accoglienza per i poveri e gli emarginati del sud Italia. Abbiamo incontrato Scimeca durante le tappe del suo tour siciliano per mostrare il film in anteprima e gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Biagio Conte è una persona, non mi piace dire personaggio, già diper sé molto allettante dal punto di vista cinematografico. A lei cosa ha colpito di più di lui?«Per me l'incontro con Biagio è stato molto importante, per la mia vita prima ancora che per il mio cinema. La sua figura è determinante per il nostro tempo. Con questo saio, con questa povertà estrema che vive e predica, sembra un retaggio medioevale. Invece per me rappresenta il futuro».
In che modo?«Perché è riuscito a coniugare in sé tutte le grandi crisi del nostro tempo: il problema della spiritualità, che noi abbiamo espulso dalla nostra società; il rapporto con la natura e l'eremitaggio col quale ci ha insegnato che la natura sta da una parte mentre noi stiamo dall'altra. L'uomo contro la natura diventa un problema e in certi posti, come Gela, i cittadini ne sanno qualcosa».
E poi c'è l'attenzione e la cura verso gli ultimi, verso i diseredati, i più poveri. Su questo aspetto che idea si è fatto?«Biagio ci insegna che stare vicino ai poveri, anzi essere poveri perché la sua non è una predicazione ma un esempio, è un modo per dare e trovare serenità. Lui lo dice sempre e ne sono convinto anch'io: quando dai, quello che doni ti torna indietro, sotto forma di pace interiore».
Secondo te il modello di accoglienza di Biagio Conte è un modello che può funzionare altrove o ci vogliono prima altri Biagio Conte?«È chiaro che la sua figura unifica. Il problema è un altro: è capire che l'accoglienza e la solidarietà non sono cose che uno fa a tempo perso, ma sono elementi fondanti della propria esistenza. Può esistere un modello culturale diverso, non legato necessariamente alla religione, con valori opposti a quelli imperanti adesso che ci vengono propinati e che sono quello dell'arricchimento e dell'egoismo». 

Nel mio impegno civile a Palermo - la cosiddetta "Primavera diPalermitana -  con il Sindaco di allora LEOLUCA ORLANDO, conobbi Biagio una sera del giorno  12 dicembre 1991, presso il Centro Sociale "SAN SAVERIO" nel quartiere ALBERGHERIA DI PALERMO, ACCANTO AL MERCATO DI BALLARO'. Biagio era appena tornato da un lunghissimo "viaggio-pellegrinaggio" a piedi, da Palermo ad Assisi, in viaggio incontrò una cagnetta che chiamo' LIBERTA'
Biagio, una notte di settembre 1991, aveva lasciato la villa paterna diAQUINO"(paesino vicino tra a Palermo e Monreale)), lasciando uno scritto ai genitori in cui dichiarava che non poteva continuare la sua vitadi sempre, assistendo inerte, a tanta miserie e a troppe ingiustizie.Aveva solo 26 anni.La famiglia cerco' di farlo desistere attraverso la trasmissione televisiva :"CHI L'HA VISTO?" Lui decise diproseguire ..........arrivato ad Assisi, sulla tomba del Santo, in preghiera costante, capì che il suo compito unico, sarebbe stato quello di aiutare le migliaia di fratelli "Ultimi di Palermo."
Quella sera di dicembre 1991, mi parlò che aveva appena iniziato un' azione serale alla Stazione centrale, con gli "ULTIMI": IO,STUPITO ED EMOZIONATO, RISPOSI CHE DA TRE ANNI AVEVO FATTO ALTRETTANTO ALLA STAZIONE DI FIRENZE, DISTRIBUENDO L E CONDIVIDENDO LA COLAZIONE(inizio 3 maggio 1988).
Ci salutammo e fissammo un appuntamento, appena sarei ritornato a Palermo. Esattamente il giorno 11 gennaio, 1992 raggiunsi Biagio alle 20,30 alla stazione ferroviaria. Nello stesso attimo trovai Biagio ed i Suoi assistiti, che venivano cacciati dalla sala d'aspetto dalla polizia Ferroviaria. 
 Proposi a Biagio di  metterci sotto i loggiati esterni, decorati al soffito con i simboli delle città piu' importanti come traffico ferroviario  : da un lato c'era il famoso giglio rosso in campo bianco con scritto Firenze dall'altro altrettanto per Palermo - un SEGNO PRECISO...... -
Ogni sera si distribuiva la cena appongiando le PEntole su un carrello porta -  valige; c'era con Biagio un ex calciatore del Palermo che si era unito a lui nel servizio; io fui il secondo.
Qualche mese dopo parlai a lui di un siciliano che era stato il Sindaco Santo di Firenze: GIORGIO LA  PIRA, CHE NELLA PRIMAVERA DEL 1934 AVEVA FONDATO "LA MESSA DI SAN PROCOLO" conosciuta come la MESSA DEL POVERO E CON ESSA AVEVA SCRITTO UNA PREGHIERA CHE VENIVA RECITATA OGNI DOMENICA. LA FECI ASCOLTARE A BIAGIO CHE NE RIMASE PROFONDAMENTE TOCCATO E DECISE DI RECITARLA OGNI SERA SOTTO I LOGGIATI DELLA STAZIONE PRIMA DELLA DISTRIBUZIONE DELLA CENA.
SONO PASSATI 23 ANNI.  OGGI BIAGI HA A PALERMO 3 IMMENSI SPAZI ABBANDONATI E RESTAURATI, DAI SUOI AMICI ULTIME DAI VOLONTARI  - SPAZI CONQUISTATI CON SCIOPERI DELLA FAME DA PARTE SUA-  OLTRE 1500 PERSONE OSPITI,I 
iN PIEDI A PRANZO E A CENA RECITANO LA PREGHIERA SCRITTA DA GIORGIO LA PIRA.......QUESTA E' OGGI LA STORIA DELLA SCELTA RADICALE DI BIAGIO E DEL MIO INCONTRO CON LUI; IL TUTTO CHIAMATO ."MISSIONE DI SPERANZA E CARITA' " ,GEMELLATA COL GRUPPO LA PIRA DIFIRENZE.
IN ORDINE DI DATA L'ULTIMA INIZIATIVA DI BIAGIO CIRCA 10 ANNI FA, E' LA "CITTADELLA DEL POVERO", UNA STERMINATA CASERMA DISMESSA, CHE BIAGIO HA OTTENUTO INTRODUCENDOSI DI SOPPIATTO, ED INIZIANDO UN LUNGO SCIOPERO DELLA FAME.
Ora mi fermo per evitare che la storia diventi un libro, ma anche per tanti ricordi che suscitano in me intensa commozione............
LA SECONDA MERAVIGLIOSA STORIA DI ALTRUISMO RIGUARDA ALBERTO CAIRO 
FISIOTERAPISTA DELLA CROCE ROSSA INTERNAZIONALE, ED UN VERO " MAGO" NELLA COSTRUZIONE DI PROTESI DEGLI ARTI SUPERIORI ED INFERIORI per persone vittime dell guerra in Afghanistan , anche molti bambini  che hanno calpestato involontariamente MINE ANTIUOMO, ACCURATAMENTE NASCOSTE SOTTO TERRA, E CALPESTATE DA TANTE VITTIME INNOCENTI. ESORTO A LEGGERVI UN INDIMENTICABILE LIBRO dI CAIRO DAL TITOLO "MOSAICO AFGANO:" edito da Einaudi.
ALBERTO CAIRO, come Gino Strada, ha scelto di agire nelle retrovie della guerra e sentirsi utile,  per appartenersi meglio ,aiutando i tanti mutilati, che pagano la follia feroce della guerra interminabile.
CAIRO E STRADA  se fossero stati "golosi " di soldi, avrebbero trovato in Italia i sentieri per assaporarli ed "imbottirsi", visto la loro altissima professionalità.........invece...........
Vorrei associare giustamente, a questi 2 eroi, anche i "MEDICI SENZA FONTIERE"INSIGNITI DEL PREMIO NOBEL PER LA PACE;GLI AVVOCATI  SENZA FRONTIERE; I DENTISTI SENZA FRONTIERE........UN ESERCITO SILENZIOSO E NASCOSTO, RIVOLTO AL BENE;  E' GIUSTO CHE IL BENE NON FACCIA MAI RUMORE MA ESISTE, E ANCHE MOLTO ABBONDANTE.......... 
 A GEORGES BERNANOS, POETA, SCRITTORE E AUTOREDI TEATRO FRANCESE, FU CHIESTO QUANDO RINASCE IN UNA PERSONA LA SPERANZA?  RISPOSE : QUANDO SI E' CAPACI DI RESISTERE, RESISTERE, ED ANDARE OLTRE LA DISPERAZIONE................
FACCIAMO TUTTI LA NOSTRA QUOTIDIANA 
"RESISTENZA PERSONALE", POICHE' RESTO PERSUASO CHE: 
"LA VITA E' BELLA,NONOSTANTE........."
BUON CAMMINO;BUON VAGGIO "DENTRO" DI VOI.......
VOSTRO, PAOLO COCCHERI - FIRENZE.

Nessun commento:

Posta un commento